Cartàstraccia – Adriano Romualdi
- 02 Marzo, 2020
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CARTASTRACCIA
Il libraio di Altaforte racconta..
Capitolo 6 – Adriano Romualdi
Anni di piombo, facoltà di Fisica, Roma
I compagni dei collettivi sono sulle scalinate dell’università. Sono tanti, troppi, al contrario degli studenti di destra. Questi però non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno ora che lo scontro è inevitabile.
Partono all’assalto per primi e in prima fila c’è Adriano Romualdi, proprio lui che, dopo aver riposto con cura gli occhiali, deve farsi accompagnare a braccio perché non vede a un palmo dal naso.
Eppure è lì, in prima fila, non fugge lo scontro, anzi, lo ricerca, lo guadagna, lo vince. I compagni vengono respinti.
Romualdi si accerta che sia tutto finito, poi si rimette occhiali e giacchetto e torna, come se niente fosse, a studiare in biblioteca.
Il mondo delle idee non conformi ha tante voci e Adriano Romualdi fu sicuramente una delle menti più promettenti di quella destra radicale che, colpevolmente, finì quasi per dimenticarlo.
Scrisse molto, Romualdi, e avrebbe sicuramente potuto costruirsi una carriera e una credibilità accademica di tutto livello ma non era quello il suo scopo. Quello, al massimo, lo fanno gli scribacchini e lui non era uno scribacchino, era un soldato politico. E come tale pose, anima e corpo, al servizio dell’Idea, nel tentativo di fornire alla destra politica solide fondamenta per una battaglia che era anche culturale e spirituale. Un intellettuale, verrebbe da dire, ma anche e soprattutto un uomo completo. Sì, perché al contrario di molti pensatori, troppo impegnati a discutere nelle loro torri d’avorio, Romualdi era uno di quelli che, proprio perché soldato politico, alla parola faceva corrispondere l’azione.
E allora eccolo, durante le turbolenze degli anni sessanta, quel ragazzo miope che interrompeva lo studio per togliersi giacca e occhiali e partecipare agli scontri contro i compagni che occupavano le università.
Perché era giusto così e così doveva e deve continuare ad essere: idee e azione, in un binomio indissolubile e mai negoziabile.
Lorenzo Cafarchio