Cartastràccia – Pierre Drieu La Rochelle
- 10 Novembre, 2020
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CARTASTRACCIA
Il libraio di Altaforte racconta..
Capitolo 39 – Pierre Drieu La Rochelle
Dobbiamo costruire una Patria come non si è mai vista.
Scrive questo, Pierre Drieu La Rochelle, e lo fa quando ancora l’Europa sogna quella rivoluzione che può renderla, una volta di più, blocco d’acciaio.
Lo fa con la consapevolezza che noi siamo uomini d’oggi in grado, se vogliamo, di orientare i destini del nostro popolo e di costruire un argine contro capitalismo e comunismo, rovina delle civiltà conosciute.
E quello che manca a questa Europa e agli europei, quella in cui noi viviamo oggi, 75 anni dopo, è proprio quella volontà di essere terza via e di comprendere che, come scrive anche Romualdi, che l’Europa o risorgerà fascista o si spegnerà lentamente nel benessere e nella democrazia.
Prima con i film americani e poi…
Poi la fin du monde.
D’Abord les films americaines et après la fin du monde.
Pierre Drieu La Rochelle muore seduto, dopo aver ingerito una dose letale di veleno, nel marzo 1945.
Muore trovando nel suicidio una forma disperata di libertà con cui lasciare un segno, tracciare un solco, Del resto, scrive nei suoi diari, un morto è un testimone pericoloso, un rivale terribile, un visitatore inevitabile.
E la sua testimonianza è pericolosa perché è, nel pessimismo attivo di intellettuale votato all’estasi della morte, un invito alla lotta, al risorgere, al costruire.
La Rochelle vive quel sogno di rivoluzione europea, quel tentativo, poi brutalmente represso nel sangue della guerra, di creare una terza via alternativa al capitalismo americano e al comunismo sovietico prima, cinese poi.
Non crediamo né a Gesù Cristo né a Marx.
Il suo era il sogno di un’Europa di patrioti, blocco d’acciaio opposto, con le sue tradizioni e la sua civiltà, al nulla del mercato unico mondiale.
Un sogno infranto, forse, senza speranze di fronte a quel che oggi rimane: un’unica civilizzazione planetaria, tutta logora.
Ma, se historia magistra vitae, anche gli anni più recenti ci han dato esempi di uomini in grado di rialzarsi ed ergersi in piedi sulle rovine, in grado di ri-fondare e ri-costruire un ordine dal caos.
Con volontà.
Con abnegazione.
Con sacrificio.
Noi siamo uomini d’oggi, scriveva nel 1944. Noi siamo uomini d’oggi, ripetiamo noi 76 anni dopo e non abbiamo intenzione di arrenderci.
La nostra Europa risorgerà sul nostro sangue perché, lo dice anche Drieu, bisogna morire incessantemente per rinascere incessantemente.
Lorenzo Cafarchio